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Al giorno d’oggi, è necessario avere macchine sempre più performanti per ottimizzare i costi di produzione ed i tempi di realizzazione dei componenti. Per non parlare della questione smaltimento macchinari industriali, troppo spesso sottovalutata in fase di progettazione.
Il programma industria 4.0, che ormai da alcuni anni in Italia sostiene l’innovazione e il rinnovamento a favore degli investimenti e del risparmio, mette a disposizione delle imprese una serie di misure, incentivi e agevolazioni per lo sviluppo digitale.
La digitalizzazione è un argomento sempre attuale in tutti i settori, ed è anche presente nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che ha come obiettivi della prima missione:
- Digitalizzazione
- Innovazione
- Competitività
- Cultura
oltre a focalizzarsi sull’adozione di tecnologie innovative e competenze digitali nel settore privato. Ma tra le innovazioni a disposizione, c’è qualcuno che pensa a come ottimizzare il processo di smaltimento, la rottamazione macchinari o il ritiro macchinari obsoleti?
Dismissione macchinario obsoleto: cosa si può fare?
Ci sono 3 opzioni principali:
- venderlo
- integrarlo facendo retrofitting
- smaltirlo
Lo smaltimento di un macchinario industriale coinvolge molte competenze ed un aggiornamento costante alla normativa ambientale (che varia sicuramente da paese a paese, ma per alcuni aspetti anche all’interno dello stesso paese possono esserci diverse modalità).
Oramai i macchinari sono composti di tanti elementi, costruiti a disegno (per i quali è noto il materiale, il trattamento, ecc) o commerciali, per i quali non è sempre chiaro quali sono i componenti contenuti all’interno.
Se i macchinari sono molto vecchi, le informazioni sullo smaltimento non sono presenti nemmeno all’interno del manuale a corredo con l’impianto; se sono più recenti invece, le indicazioni sono presenti nel manuale.
Normalmente, questa documentazione è quasi introvabile in azienda, e quando presente richiede molto tempo per regolamentare lo smontaggio dei vari componenti, la suddivisione in base a tipologie e modalità di smaltimento, e lo smaltimento vero e proprio.
Materiali diversi, destino diverso: come comportarsi?
Già quando i materiali sono “classici”, le procedure risultano documentalmente complicate ed operativamente dispendiose di tempo e risorse.
Quando poi ci si trova davanti a componenti classificati come speciali (infiammabili, contenenti sostanze cancerogene, ecc), il tutto si complica ancora di più, costringendo l’azienda ad affidarsi a ditte specializzate che sappiano compiere queste operazioni in sicurezza.
Al di là di chi compie queste operazioni, le due grandi categorie sono:
- i materiali che possono essere riciclati
- i materiali che devono essere smaltiti
Se per questi ultimi non c’è più nulla da fare – tranne che fare attenzione e rispettare le normative con uno sguardo attento ad evitare l’inquinamento -, per i materiali che possono essere riciclati invece si apre un “mondo”, che parte dal dividere i materiali per tipologia, in modo che vengano inviati nei posti giusti.
In azienda come a casa: l’importanza del riciclo
Il riciclo è molto importante per ridurre al minimo i rifiuti che non possono essere riutilizzati, ottenendo il doppio vantaggio di ridurre costi ed energia necessaria per creare ex novo i componenti, e impiegando al minimo l’utilizzo delle discariche.
In entrambi i casi, ci sono una serie di macchinari che servono ad un pre-trattamento dei materiali. Questi macchinari sono, ad esempio:
- Presse industriali
- Vagli separatori
- Trituratori
- Macchine filmatrici
- Nastri trasportatori
- Taglia bobine
- Impianti di selezione
Ci sono macchinari per il trattamento rottami metallici (ferrosi e non ferrosi) che sono in grado di svolgere più operazioni, dalle più semplici – come la riduzione di volume attraverso trituratori a cesoie rotanti – fino alle più complesse di separazione dei materiali e sverniciatura, per rendere il rottame idoneo ad una classificazione di alto livello per la fonderia che li utilizzerà.
La riduzione del volume ottenuta mediante presse compattatrici, serve sia per ottimizzare il trasporto, sia per per ridurre al minimo gli ingombri nelle discariche.
Per ottenere materiali che possano essere efficacemente riciclati, ci sono processi specifici per ogni gruppo o singolo materiale: quindi le fasi iniziali possono anche essere comuni, ma da un certo punto in poi si entra specificatamente nel dettaglio con processi unici e, a volte, molto complessi.
Come avviene nelle nostre case con la raccolta differenziata, anche nel settore industriale il concetto rimane il medesimo: ottimizzare il riciclo e ridurre il materiale in discarica.
All’interno ci sono sicuramente:
- materiali plastici
- componenti elettrici RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)
- carta e cartone
- materiali ferrosi
Anche la normativa prevede dei vantaggi economici per chi acquista prodotti riciclati: si tratta di una misura fiscale, un credito d’imposta riciclo che prevede una percentuale di risparmio per le imprese che acquistano prodotti realizzati con materiali recuperati, compresi gli imballaggi.
Quindi, optare per risorse che provengono da operazioni di riciclo e recupero materiali, apporta numerosi vantaggi per l’intero ecosistema: quello ambientale, quello economico e quello del proprio specifico settore.
Sono Socio e General Manager di Kreacta, un brand di 10 i cube srl. Ho svolto in più occasioni il ruolo progettista meccanico e responsabile di prodotto in importanti aziende nel settore delle macchine utensili e della Ricerca Scientifica. Opero da oltre trent’anni nella progettazione meccanica e nella consulenza industriale, con esperienze anche nei settori di sviluppo del software, piattaforme web, realtà virtuale ed aumentata e sistemi interattivi.