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Aggiornare, ristrutturare, rigenerare. Sembrano tante le traduzioni e i relativi sinonimi di questo termine inglese, ma fare un po’ di chiarezza è sicuramente dovuto.
In questo articolo parliamo di cosa significa revamping, ossia allungare la vita produttiva di un macchinario industriale attraverso interventi impegnativi che non riguardano solo l’estetica, ma proprio strutture e principali funzionamenti.
Per una consulenza revamping macchine meccaniche, utile soprattutto in periodo di crisi e vedremo perché, ci si può rivolgere anche ad un supporto professionale esterno.
Retrofit e Revamping: significato
Con revamping si intendono le operazioni che vengono eseguite su un impianto o un macchinario obsoleto, con l’obiettivo di ammodernarlo e renderlo economicamente fruibile con i processi attuali.
La differenza sostanziale tra i due termini, è che in caso di retrofit vengono aggiunte nuove funzionalità che migliorano notevolmente l’intera tecnologia del sistema di partenza.
Anche il macchinario ha un proprio tempo di vita. Ciò che viene sviluppato oggi, utilizzando le più moderne tecniche e innovazioni (sia costruttive che concettuali), diventerà obsoleto tra alcuni anni.
Il numero di questi anni è molto variabile e dipende dalle operazioni, dalle tecnologie e da molti altri fattori.
Trasportando il medesimo concetto nel passato, oggi alcuni impianti e macchinari non sono più adeguati alle metodologie produttive, ai risultati tecnologici (come ad esempio le finiture superficiali, ne parlavo proprio la scorsa settimana con un potenziale cliente), alle caratteristiche che trasferiscono agli oggetti, o più semplicemente a tutto quello che facevano prima (prodotto o fase specifica).
Insomma, non lo vuole più nessuno o non è più vantaggioso in termini economici e di tempo!
Volendo fare un esempio con altri campi, si potrebbe paragonare al restauro di un’opera d’arte, di un mobile, o … a un lifting (o forse no!).
Beh, in questi casi è più corretto dire che si ripristinano le condizioni iniziali: nel revamping e retrofit invece, si mantengono alcuni concetti e componenti, integrandoli con tecnologie nuove. Queste, li rendono più veloci, connessi digitalmente (industria 4.0) e adeguati ai nuovi processi produttivi.
Come funziona il revamping industriale
Inizialmente si procede allo smontaggio e alla verifica degli impianti, su cui poi verrà effettuata una speciale manutenzione che li possa riportare a prestazioni ottimali (come nuove). Concluse le operazioni, la macchina che ha subìto un intervento di revamping va sottoposta a collaudo.
Nel corso del tempo, abbiamo assistito a diverse fasi: dal buttare tutto via in epoca di consumismo, all’approccio second hand con un occhio sempre maggiore all’aspetto ecologico, passando dalla questione riciclo (“fa spendere energia!”) fino alla messa in discarica (spazi occupati, inquinamento, ecc).
Di questo ne abbiamo già parlato: si parte non solo da questioni operative, ma anche di mentalità e di innovazione.
Tutto quello che in un determinato periodo storico o contesto poteva non essere economicamente vantaggioso aggiustare o ammodernare, veniva quindi sostituito. Oggi, nuove conoscenze tecniche e nuove tecnologie hanno reso più economico fare un upgrade.
La questione non è solamente tecnica, ma anche di forma mentis e di attenzione!
“Economicamente vantaggioso” potrebbe essere in senso assoluto, oppure relativo: incentivi e sgravi fiscali, finanziamenti agevolati o piani pluriennali, possono rendere più conveniente intervenire anziché sostituire.
La linea di confine è molto sottile. Da un lato diventa assistenzialismo: mantenere un processo non economico, a lungo andare porta a distorcere il mercato e a rendere sconveniente effettuare, ad esempio, ricerche di miglioramento innovazioni.
Revamping impianti industriali: i vantaggi
È importante che l’obiettivo degli investimenti e degli incentivi sia di coniugare entrambi i risultati: favorire la ricerca tecnologica e scientifica, affinché renda effettivamente efficiente e vantaggioso il processo nella realtà.
Acquistare un nuovo macchinario o effettuare un’operazione di revamping su uno già esistente, è una scelta da valutare secondo le proprie esigenze. Come prima cosa, conviene mettere in chiaro pro e contro di entrambe le opportunità.
Affidarsi ad una macchina nuova potrebbe darti più sicurezza e rafforzare la produttività, anche in termini di risparmio energetico: ma d’altro canto ha un costo elevato, necessita di formazione per chi la userà (che mangia un sacco di tempo!) e va aggiornata periodicamente.
Dare nuova vita al tuo impianto esistente invece, ti permetterà di:
- minimizzare i costi, sicuramente inferiori rispetto ad un acquisto ex novo
- ripristinare (e migliorare) le condizioni operative iniziali, risparmiando tempo
- recuperare velocità, precisione e sicurezza
La questione revamping impianto, è un po’ come il volano di un motore: accumula energia meccanica durante le fasi utili, per restituirla durante quelle passive. In questo modo regolarizza il funzionamento e rende il più possibile uniforme la rotazione.
Quindi, serve molta più energia a far muovere inizialmente questa massa inutile, di quella invece necessaria a svolgere l’operazione. E se non ritornasse alcun vantaggio economico e prestazionale, l’incentivo si esaurirebbe molto velocemente.
Sono Socio e General Manager di Kreacta, un brand di 10 i cube srl. Ho svolto in più occasioni il ruolo progettista meccanico e responsabile di prodotto in importanti aziende nel settore delle macchine utensili e della Ricerca Scientifica. Opero da oltre trent’anni nella progettazione meccanica e nella consulenza industriale, con esperienze anche nei settori di sviluppo del software, piattaforme web, realtà virtuale ed aumentata e sistemi interattivi.