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Cosa è l’industrializzazione del prodotto?
L’industrializzazione è la fase successiva alla prototipazione: serve ad ottimizzare i processi produttivi e ridurre il costo.
Nella produzione – soprattutto di serie – è una fase cruciale che può determinare il successo economico di un prototipo, di un macchinario e anche di un’idea.
È un collegamento tra progettazione e produzione, che si riflette anche sull’efficienza dell’attività commerciale e del post-vendita.
Industrializzare vuol dire migliorare le caratteristiche a parità di costo, o aumentare la competitività (e la marginalità) economica a parità di prestazioni.
Dopo questa introduzione tecnica, approfondiamo l’argomento sul fronte pratico.
Gli obiettivi (e i costi) del processo di industrializzazione prodotto
Indipendentemente dalla tipologia (impianti, macchinari completi, gruppi di componenti o anche un oggetto unico), gli obiettivi dell’industrializzazione di un prodotto sono sempre:
- Riduzione dei costi complessivi di produzione
- Costruzione dei componenti
- Acquisto dei materiali commerciali
- Definizione e gestione dei lotti di produzione/acquisto
- Ottimizzazione del magazzino
- Miglioramento delle performance
- Aumento dell’affidabilità
- Ottimizzazione dei costi di manutenzione
- Perfezionamento del design e dell’estetica
- Miglioramento dell’ergonomia
Nelle fasi di sviluppo di un prodotto, il primo approccio è validare l’idea e verificare che funzioni e che soddisfi i requisiti tecnici previsti. Superata questa prima fase, l’obiettivo è ottimizzare il rapporto costo-prestazioni intervenendo in tutte le fasi produttive.
Molto spesso – sbagliando – si considera che gran parte della riduzione costi sia fatta in fase di acquisto contrattando o “tirando” sul prezzo. Non è così!
I costi di un prodotto non sono solamente la somma dei costi d’acquisto dei componenti: a questi vanno aggiunti tutti i costi di struttura e le inefficienze che una non corretta industrializzazione e gestione della produzione genera.
Questi costi spesso sono occulti, nascosti genericamente sotto la voce “costi generali” e spalmati indistintamente nei vari reparti e nei vari prodotti. Altro errore!
Per avere (e mantenere) l’efficienza di:
- acquisto,
- produzione,
- montaggio,
- trasporto,
- consegna
- e manutenzione,
deve crearsi una forte partnership con tutti.
Se cercherai solo fornitori, i rapporti di forza si baseranno sul costo immediato del prodotto e non su una visione a lungo termine, che invece sviluppa un interesse ad investire nel proprio cliente per un rapporto efficace, affidabile e duraturo.
L’importanza della catena di fornitura nell'industrializzazione di prodotto
Cambiare di continuo fornitori non è efficiente: le problematiche possono incidere in qualsiasi momento nella produzione e nell’affidabilità dei prodotti. Prodotti che poi avranno il marchio del produttore (e non del fornitore, o addirittura del subfornitore)!
Quanto è importante una catena di fornitura lo si può notare proprio in questo periodo: abbiamo praticamente distrutto quella nazionale o tra paesi limitrofi a favore di costi ridotti, preferendo una catena lunga di approvvigionamento.
Questo sta portando ad un aumento dei costi dei materiali ed alla loro reperibilità fuori controllo, che ha delle ricadute anche nella produzione in termini di difficoltà di consegna degli ordini acquisiti e riduzione delle marginalità.
“Industrializzazione del prodotto” non vuol dire solo verificare le specifiche tecniche e funzionali, l’ergonomia, il design, l’ambiente dove verrà utilizzato, l’interazione con altri macchinari impianti o persone.
Industrializzazione significa anche progettare il prodotto valutando la possibilità di utilizzare diverse tecnologie costruttive, diversi componenti ed anche diverse catene di fornitura, purché garantiscano l’affidabilità richiesta.
Cosa vuol dire - davvero - industrializzare un prodotto
Non c’è un’industrializzazione che vada bene sempre: dipende dalle quantità, dai paesi di spedizione e da molti altri fattori.
Ci sono tecnologie che possono essere ottimali ed economicamente vantaggiose solo oltre un certo numero di pezzi ed assolutamente svantaggiose per numeri esigui… e viceversa.
Ma anche la struttura aziendale influisce in maniera considerevole sul processo di industrializzazione: le modalità di acquisto, il numero di partner, la tipologia di componentistica, il numero di sedi e di magazzini dislocati nel territorio e nel mondo e – anche qui – numerosi altri fattori.
Per industrializzare non è solamente necessario conoscere bene il prodotto o essere dei bravi acquisitori o produrre a costi ridotti. L’industrializzazione è una formula in continuo sviluppo, e anche in continua modifica.
Sia perché una volta raggiunti certi livelli si tende a migliorare (l’appetito vien mangiando!) e si lavora sempre più di fino sui dettagli, ma anche perché:
- La formula che va bene in un paese del mondo, non può andare bene in un altro;
- Ciò che va bene all’inizio di vita di un prodotto, non va bene per un prodotto maturo;
- Quello che può andare bene in un periodo temporale, non va bene in un altro…
…perché le esigenze dei clienti mutano (e aggiungerei molto in fretta).
Questo è sempre accaduto, e la velocità di cambiamento sarà sempre maggiore. Se poi ci si mette di mezzo qualche imprevisto come la recente pandemia, ecco che saltano tutti gli schemi.
Come disse Darwin:
“Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti.”
Sono Socio e General Manager di Kreacta, un brand di 10 i cube srl. Ho svolto in più occasioni il ruolo progettista meccanico e responsabile di prodotto in importanti aziende nel settore delle macchine utensili e della Ricerca Scientifica. Opero da oltre trent’anni nella progettazione meccanica e nella consulenza industriale, con esperienze anche nei settori di sviluppo del software, piattaforme web, realtà virtuale ed aumentata e sistemi interattivi.