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Quali sono i disegni e le informazioni necessarie per trasferire il progetto a chi costruisce e monta, e poi a chi dovrà installarlo dal cliente? Come dovrà essere utilizzata la documentazione di progetto da parte dell’utente, e come dovrà essere fatta la manutenzione fino allo smaltimento a fine vita?
Scopriamolo insieme nel nuovo articolo.
L’evoluzione della documentazione di progetto
I documenti sono molteplici, come altrettanto molteplici sono le forme di questi documenti e le modalità con le quali utilizzarli e fruire delle informazioni.
Dobbiamo considerare che negli ultimi 30 anni il disegno tecnico ha avuto almeno due svolte digitali:
- Il passaggio dal tecnigrafo ed il disegno manuale al CAD 2D
- Il passaggio dal bidimensionale al tridimensionale
Oggi stiamo vivendo gli albori di un ulteriore passaggio con la realtà virtuale, aumentata e mista. Tecnologie all’avanguardia, che consentono la fruizione dei modelli e dei disegni in maniera immersiva e realistica.
Siamo passati dai manuali cartacei, a interi manuali digitali in pdf, alle animazioni video e alle istruzioni contestualizzate con la realtà aumentata direttamente sull’oggetto attraverso un semplice smartphone.
A questo punto, quasi per assurdo, il documento che meno si è modificato è stato proprio il disegno tecnico “operativo”. Le tavole costruttive in 2D sono rimaste pressoché le stesse anche se generate da modelli 3D, ed il linguaggio con il quale interagire è sostanzialmente fermo dal secondo dopoguerra, tranne qualche piccolo aggiustamento.
L'uso della tecnologia, per una documentazione tecnica di prodotto sempre aggiornata
Dobbiamo sfruttare le nuove tecnologie per consentirci di avere la documentazione sempre aggiornata e coerente, e renderla disponibile dove serve nel momento in cui è necessario consultarla. Inoltre, questo permette anche di avere una gestione della documentazione di progetto più fluida e al passo con i cambiamenti.
Assicurarsi di avere una base di dati univoca dalla quale attingere per generare tutta la documentazione necessaria per ogni fase, deve essere un obiettivo che ogni azienda deve porsi. Come abbiamo già detto, vanno valutati i costi complessivi per l’azienda, e non solo quelli specifici di alcune fasi.
Va preso atto che questo comporta un investimento nell’ufficio tecnico e nella generazione della base di dati digitale. Questo permette al resto dell’azienda di avere accesso a informazioni aggiornate e univoche.
Queste informazioni sono disponibili non solo in uscita dall’ufficio tecnico in fase post progettuale verso la produzione – e quindi a cascata agli altri reparti – ma anche dal marketing e dal commerciale in fase pubblicitaria e di trattativa con il cliente.
Manutenzione e smaltimento a fine vita: un aspetto da non tralasciare, nemmeno nella documentazione
Tra le fasi della progettazione meccanica, l’impatto ambientale ha un valore che acquista sempre più importanza. Manutenzione e smaltimento a fine vita sono fattori da considerare a monte, e da inserire quindi nella documentazione di progetto: pensarci a lavoro in corso, o addirittura terminato, potrebbe gravare – anche economicamente – sull’intero processo di sviluppo.
Per farlo, è fondamentale innanzitutto un approccio mentale diverso, e avere ben chiaro cosa si sta andando a realizzare (potrebbero risultati utili le nostre 5 best practices della progettazione meccanica).
Sono Socio e General Manager di Kreacta, un brand di 10 i cube srl. Ho svolto in più occasioni il ruolo progettista meccanico e responsabile di prodotto in importanti aziende nel settore delle macchine utensili e della Ricerca Scientifica. Opero da oltre trent’anni nella progettazione meccanica e nella consulenza industriale, con esperienze anche nei settori di sviluppo del software, piattaforme web, realtà virtuale ed aumentata e sistemi interattivi.